Un leak da oltre 7GB di dati ha permesso ad Amazon di avere prove tangibili su diverse recensioni false per alcuni prodotti, portando ban e sospensione per centinaia di aziende e più di 200 mila recensori.
Tra le aziende ci sono anche alcuni brand noti, come: AUKEY, Mpow, Tacklife, Victsing, TomTop e tanti altri. Prima di tutto, ci teniamo a spiegare a tutti in cosa consistono le recensioni false dei prodotti su Amazon.
Recensioni false in cambio di prodotti gratis su Amazon
Con uno schema piramidale su alcuni canali Telegram e gruppi Facebook, decine di migliaia di utenti iscritti eseguono le istruzioni per lasciare recensioni false in cambio del prodotto.
La procedura è la medesima: il produttore (o chi per lui) contatta un recensore proponendogli l’acquisto di un prodotto che, se recensito positivamente, verrà poi rimborsato tramite PayPal.
Con questo sistema fraudolento, il venditore del prodotto ottiene abbastanza recensioni a 5 stelle da poter essere messo in evidenza nel catalogo dello store online ed il cliente ottiene un prodotto totalmente gratis.
Ricordiamo che tutto questo va contro le policy del noto e-commerce statunitense, che vieta tassativamente tecniche di questo tipo.
Aukey e altre aziende bannate da Amazon?
In questi ultimi giorni, a seguito di una scoperta casuale di un database pubblico (ora privato), da parte del team di sicurezza di SafetyDetectives, Amazon sembra aver scoperto alcuni grossi venditori che “compravano” recensioni false.
Tra le aziende, come citavamo prima, pare ci siano in ballo AUKEY (bannata o sospesa – vedi store su Amazon), Victsing, TomTop, Mpow, Tacklife e molti altri. Alcune aziende risultano ancora presenti nello store italiano, ma non in USA e Asia.
L’unica dichiarazione in merito rilasciata da Amazon, che però non chiarisce la situazione, è quella affidata alle pagine del sito The Verge. Ecco di seguito l’estratto in forma tradotta.
“Vogliamo che i clienti di Amazon facciano acquisti con la certezza che le recensioni che leggono siano autentiche ed importanti. Abbiamo policy molto chiare, abusare delle ‘community feature’ di Amazon non è consentito. In caso di violazioni procediamo con sospensioni, ban e azioni legali”
Infine, nel database è emerso un gran numero di indirizzi email, conti PayPal, numeri di WhatsApp e Telegram, quasi sicuramente appartenenti ai finti recensori.
Ma che cosa accade a queste aziende e agli utenti che hanno lasciato recensioni false? Sicuramente Amazon avvierà delle procedure legali per l’uso di strategie di marketing fraudolente.
Sarà nel nostro interesse seguire l’argomento con molta cura e tenervi aggiornati.