Prima la scommessa dell’auto elettrica con la creazione di Tesla, poi la conquista dello spazio con la nascita di SpaceX. Ora l’ultima sfida di Elon Musk è forse quella più affascinante: entrare nel cervello umano.
Elon Musk ci sbalordisce nuovamente con Neuralink, un altra azienda di cui è fondatore assieme ad altri grandi imprenditori. Il plurimiliardario si occupa per l’appunto di sviluppare interfacce neurali impiantabili, al fine di rivoluzionare anche il settore sanitario.
Elon Musk: chip al cervello e futuro alla Black Mirror?
Il progetto a cui sta lavorando Elon Musk ha lo scopo di collegare la mente dell’essere umano direttamente ad una macchina, con sviluppi potenziali enormi a partire dal campo sanitario. Elon Musk ha creato un chip da collegare al cervello in pieno stile Black Mirror (serie televisiva distopica su Netflix) in grado di creare una “simbiosi con l’intelligenza artificiale”.
L’obbiettivo principale dell’operazione è quella di restituire la parola e la mobilità a persone paralizzate. “Un dispositivo del genere può effettivamente aiutare a curare disturbi quali perdita di memoria, perdita dell’udito, depressione e insonnia”, ha spiegato Musk illustrando i nuovi risultati ottenuti dalla start-up che dal 2016 studia nuove tecnologie di connessione per la cura di malattie neurologiche come Alzheimer, Parkinson e lesioni al midollo spinale.
“E’ come un Fitbit (uno smartwatch) nella tua testa”, ha spiegato con entusiasmo Elon Musk, durante una conferenza online sui progressi del suo progetto di interfaccia cervello-computer, che sta ricevendo molta attenzione, ma anche scetticismo, dalla comunità scientifica.
In attesa dei primi esperimenti sugli esseri umani, l’azienda Neuralink sta procedendo con la sperimentazione su alcuni maiali.
Infatti, per il momento, Neuralink si è accontentata di mostrare al mondo i primi cypork. Nella presentazione recente di Elon Musk su YouTube abbiamo visto l’esperimento su tre maiali, due dei quali hanno subito l’implementazione del nuovo prototipo V2 della Neuralink. Soltanto Gertrude, uno dei maiali in questione, aveva ancora installato nel suo cervello il dispositivo neurale, ad un altro era stato rimosso ed un altro ancora non era mai stato sottoposto a trattamenti simile. Lo scopo era di dimostrare come le implementazioni di Neuralink non modificassero il comportamento naturale dei maiali.
Il culmine dell’evento organizzato da Neuralink (trasmesso in streaming) è stato però quando Gertrude ha iniziato a compiere alcuni movimenti, con il nuovo prototipo che è stato prontamente in grado di captare gli impulsi neurali e inviarli istantaneamente ad una macchina. La più grande novità del prototipo V2 riguarda le dimensioni, ora simili a quelle di una monetina.
Quella di Musk non è assolutamente una corsa in solitaria. Molte aziende stanno lavorando al controllo del pensiero dai computer e sono in fase di sviluppo più interfacce cervello-macchina. Anche Facebook sta finanziando un progetto per tradurre l’attività cerebrale in parole, tramite algoritmi, per dare voce a persone mute a causa di malattie neurodegenerative. Molti scienziati sottolineano, tuttavia, che il cervello non è così compartimentato come si vorrebbe pensare.
“Sarete in grado di salvare i vostri ricordi e anche potenzialmente scaricarli su un altro corpo o su un robot”, “Il futuro sarà strano”, ha detto Elon Musk.
Al giorno d’oggi siamo abituati a cedere i nostri dati a siti, social network e varie piattaforme online, ma sareste propensi a cedere i vostri ricordi e le vostre emozioni per un futuro che resiste a svariate malattie? Facci sapere la tua idea nei commenti sottostanti.